Implantologia, cos’è e a cosa serve

L’implantologia dentale è quella branca dell’odontoiatria che si occupa del ripristino dei denti mancanti restituendo il sorriso a chi ha perso i denti naturali.

In questo approfondimento abbiamo deciso di soffermarci su questa branca dell’odontoiatria analizzando nel dettaglio cos’è l’implantologia, in cosa consiste e quali vantaggi che offre.

Implantologia: cos’è

L’intervento di implantologia consiste nell’inserimento di una piccola vite in titanio nell’osso. Questa vite andrà a sostituire la radice del dente mancante, fungendo da radice artificiale grazie al processo di osteointegrazione. Con la vite integrata all’osso, sarà possibile applicare una corona, ossia il dente artificiale, una protesi del tutto simile al dente naturale. Gli impianti dentali riescono perfettamente a integrarsi con l’osso, determinando un punto di ancoraggio ottimale per il dente artificiale che andrà a sostituire l’elemento dentale mancante.

Quando è necessaria

Chi ricorre ad un intervento di implantologia, non lo fa solo per un fattore estetico, ma anche per risolvere problemi alla masticazione causati dalla mancanza di uno o più elementi dentali. Evidentemente lo scopo di ogni dentista è quello di salvare i denti naturali del paziente. Purtroppo però questo non è sempre possibile. Ci sono casi in cui il dente naturale non può essere salvato. In questo caso è necessario procedere con la rimozione del dente e quindi con la sostituzione dello stesso.

Implantologia: come si svolge l’intervento

Il professionista, inizialmente, effettuerà una valutazione preliminare per stabilire se e come intervenire, verificando le condizioni dell’osso su cui applicare l’impianto, lo spessore e lo stato di salute dell’osso. Successivamente, il professionista procederà al vero e proprio intervento di implantologia.

Il professionista procederà nello specifico ad innestare la vite in titanio. Si attenderà poi il naturale processo di osteointegrazione (2 o 3 mesi) prima di applicare la corona dentale che andrà a sostituire il dente mancante.

Esistono molteplici interventi di implantologia, variabili a seconda delle problematiche presentate dal paziente: le più comuni sono l’implantologia a carico immediato e a carico ritardato.

Implantologia: quali sono i vantaggi

Grazie all’implantologia il paziente potrà ritrovare un sorriso naturale e sfruttare a pieno tutte le funzionalità masticatorie.  Inoltre, l’intervento di implantologia è una pratica limitatamente invasiva che non presenta cicatrici o complicanze post-intervento ed è adatta ad ogni età.

Quanto dura un impianto dentale

La durata di un impianto ormai è piuttosto lunga, mediamente 10/15 anni. Ovviamente, alla base di un impianto duraturo vi è un lavoro che deve eseguito correttamente.  Per questo è fondamentale rivolgersi a centri specializzati che sappiano valutare tutte le condizioni necessarie per garantire un impianto duraturo e di qualità.

Ci teniamo comunque a precisare che, attraverso una corretta igiene orale e sedute di igiene professionali, il paziente può mantenere a lungo la salute dei denti e prevenire futuri problemi anche alle riabilitazioni implantari.

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Implantologia a carico immediato, quando si può fare e quali sono i vantaggi

L’implantologia a carico immediato è una tecnica odontoiatrica che permette l’inserimento degli impianti e l’applicazione delle protesi dentarie nell’ambito di un’unica operazione chirurgica.

L’implantologia a carico immediato garantisce al paziente di avere denti fissati già dalla prima seduta e proprio in questo si differenzia dall’implantologia a carico differito, tecnica per la quale tra l’inserimento degli impianti e l’applicazione delle protesi deve trascorrere un periodo di tempo che va dai 3 ai 6 mesi.

Implantologia: quando si può fare il carico immediato

È bene specificare che non tutti possono sottoporsi a questo tipo di intervento. È necessario, innanzitutto, che il paziente abbia una stabilità primaria degli impianti dentali che sia adattabile all’implantologia, ovvero superiore ai 35N/cm. Anche un paziente in età avanzata può sottoporsi a questo tipo di intervento, purché rispetti queste condizioni.

Quali controlli effettuare prima dell’intervento

Prima di procedere con l’intervento, lo specialista sottoporrà il paziente a degli esami specifici per valutare la stabilità primaria e la qualità dell’osso mascellare, che include densità e spessore osseo. Per determinare la densità ossea sarà necessario eseguire una ortopantomografia e una TAC, che in odontoiatria si esegue specificamente con emissioni di radiazioni ridotte (TAC Cone Beam). Successivamente spetterà al dentista implantologo valutare la strategia migliore per intervenire sulla vostra arcata dentale.

Una volta inseriti gli impianti, il chirurgo appura la stabilità dell’impianto dell’osso mediante una particolare apparecchiatura tecnica, chiamata chiave dinamometrica chirurgica, che consentirà allo specialista di valutare la possibilità di effettuare il carico immediato.

Come viene svolto l’intervento

L’operazione, svolta in regime ambulatoriale, vedrà lo specialista realizzare un foro nell’osso, precisamente dove dovrà essere inserita la vite in titanio; successivamente si procederà con l’inserimento del nuovo dente. La realizzazione di protesi a carico immediato consente di posizionare impianti mandibolari o mascellari entro 24 ore dall’intervento

Vantaggi di un intervento di implantologia a carico immediato

L’implantologia a carico immediato permette di concludere la fase chirurgica il giorno stesso dell’inserimento dell’impianto evitando di sottoporre il paziente a più sedute. Con l’implantologia a carico immediato sarà possibile ritrovare la comodità e la funzionalità quotidiana dei denti fissi con una sola seduta implantare.  Questa tecnica, oltre a garantire la possibilità di tornare a masticare entro 48 ore dalla fine dell’intervento, offre anche dei vantaggi economici legati al fatto che si tratta di una procedura che si conclude in una sola seduta, e questo consente evidentemente di ottimizzare, oltre che i tempi, anche i costi.

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Sbiancamento dentale, quando farlo e quali sono i benefici

Lo sbiancamento dentale è un trattamento estetico molto richiesto che riporta o denti al loro colore naturale. Il consiglio è quello di evitare le pratiche domestiche e di affidarsi ad un professionista del settore.

Lo sbiancamento dei denti è un trattamento indicato per la correzione delle discromie dentali superficiali. Le discromie possono essere dovute a un eccessivo consumo di tabacco, caffè, ma anche all’assunzione di farmaci. Nell’articolo di oggi, noi di DM Dental vi parleremo dei benefici di uno sbiancamento dentale professionale.

Sbiancamento denti, quando farlo e quali sono i benefici

Come accennato, i denti possono macchiarsi a causa di:

  • Cibo e bevande: come caffè, tè, vino rosso, ma anche liquirizia e salsa di soia.
  • Fumo: quest’abitudine scorretta può portare alla formazione di macchie ostinate, causate dal catrame e dalla nicotina. Le macchie di questo tipo risultano gialle.
  • Collutorio con clorexidina: nonostante può essere consigliato ai pazienti a seguito di un intervento, può provocare la comparsa di macchie antiestetiche sui denti.

Come rimuovere queste macchie, quindi?

Quando effettuare lo sbiancamento dentale

Per prima cosa, lo sbiancamento viene suggerito dallo specialista a seguito di una valutazione delle macchie presenti sui denti. A seguito della valutazione delle macchie e della loro causa, lo specialista deciderà se è opportuno procedere con il trattamento.

Ad  esempio, se le macchie interessano solo la parte esterna superficiale del dente, può essere sufficiente fare soltanto una buona pulizia professionale, che è consigliata in ogni caso prima di procedere con lo sbiancamento. Questo perché la superficie dei denti deve essere pulita, priva di placca e tartaro in modo che il gel possa aderire direttamente e svolgere appieno la sua azione sbiancante.

Inoltre, consigliamo sempre di aspettare una settimana tra la pulizia professionale e lo sbiancamento, così da evitare che i denti risultino eccessivamente sensibili.

Tipologie di Sbiancamento denti

Come anticipato, esistono diversi trattamenti di sbiancamento. In generale, comunque, i denti possono essere resi più bianchi in due modi sia con un kit “fai da te”, che in uno studio dentistico professionale.

Il trattamento professionale prevede lo sbiancamento attraverso una tecnica chiamata bleaching.

Questa procedura sfrutta l’azione di agenti sbiancanti chimici ad alta concentrazione, che possono essere o meno potenziati da specifiche lampade che favoriscono l’azione in profondità

I mezzi sbiancanti più diffusi in ambito professionale sono rappresentati dal gel a base di perossido di idrogeno.

Per ulteriori informazioni Contatta DM Dental, affidati agli specialisti del sorriso.